Mario Draghi e la bussola dell’interesse nazionale

Obbligo di vaccinarsi, terza dose in arrivo ed estensione del dovere di esibire il certificato verde. Senza giri di parole (“dai cosiddetti no vax violenza odiosa e vigliacca”), Mario Draghi ha spiegato come si muoverà il governo per battere il virus e accelerare la ripresa. Nessun peso ha dato alle resistenze nella sua stessa maggioranza, come quelle della Lega, che ha chiesto una cabina di regia sul tema, “e ci sarà, ma la direzione è questa e il governo va avanti”.

Sono almeno due le ragioni che spingono il presidente del Consiglio a scuotere la coalizione di unità nazionale. La prima è che lui considera la vaccinazione di massa il principale investimento per rilanciare l’economia. Un’Italia protetta dalle conseguenze più gravi del Covid, non può che tornare a correre in libertà e tranquillità.

Draghi, inoltre, sa di avere dalla sua la maggioranza degli italiani di ogni colore politico. Lo conferma non tanto l’attimo fuggente dei sondaggi, ma la libera scelta dei cittadini: più del 70 per cento s’è già vaccinato e appena lo 0,2 per cento dei viaggiatori non era in regola nella prima giornata del lasciapassare obbligatorio per salire su un treno. Non l’ideologia, dunque, ma il buonsenso, la competenza e il dovere della verità sono quello che tutti aspettiamo da chi ci governa in questo momento di possibile svolta per il Paese.

Per uscire dall’incubo, bisogna fare la cosa giusta, prima ancora che coccolare questo o quell’elettorato. Verrà il tempo, ma oggi è in ballo l’interesse nazionale. E a questo Draghi si richiama senza ambiguità.

Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi