Coronavirus, la lezione tedesca e il nostro indugiare

Può una pandemia portare al braccio di ferro nel governo tra chi vuole una linea più dura, cioè da Italia tutta rossa, e chi invece la preferisce più morbida per le feste di Natale? Guardando al resto dell’Europa la risposta è no: altrove l’incertezza non è contemplata. Né quando s’annuncia il confinamento con fermezza, come ha fatto Angela Merkel con parole emozionanti e convincenti. Né quando si sceglie la strategia opposta del non limitare e non sanzionare adottata dalla Svezia. Strategia dalla quale, peraltro, quel Paese sta facendo marcia indietro.

Ma da nessuna parte prevale l’indecisione, l’apri e chiudi, l’esitazione sui tempi certi delle previste restrizioni comunicate al novantesimo.

La lezione tedesca dovrebbe far scuola. Quando l’epidemia cominciò, Frau Merkel andò in tv per spiegare il perché delle limitazioni con l’esempio chiaro e incontestabile dell’aritmetica: il sistema sanitario tedesco, pur essendo il più organizzato del continente, non avrebbe potuto far fronte all’insidia dell’1 virgola, ossia al rischio che un positivo al coronavirus potesse contagiare più di un altro cittadino. Per contenere il pericolo della diffusione oltre quella soglia, ecco la necessità delle restrizioni.

I tedeschi capirono subito la posta in gioco. E anche se in Germania c’è una rumorosa minoranza di negazionisti, che ha pure marciato un paio di volte su Berlino, i cittadini rispettarono, perché capirono, il dovere di agire con buonsenso e con prudenza.

Ma l’insidia del coronavirus ha intaccato anche l’esempio virtuoso della Germania, tra le nazioni con meno vittime. Di fronte al sorprendente aumento dei malati in pochi giorni, il 9 dicembre la Merkel andò al Bundestag per dire chiaro e tondo: troppi morti, il prezzo è inaccettabile. Si riferiva ai 590 decessi della giornata precedente. La Germania è così tornata a inasprire le restrizioni per le feste, “per fare in modo che questo non sia l’ultimo Natale che trascorriamo assieme ai nostri nonni”. Così parlò Angela.

Di nuovo i tedeschi hanno dimostrato di apprezzare le parole espresse con dolore dalla cancelliera. Come doloroso per un governo è dover limitare le libertà dei cittadini per un periodo il più breve e transitorio possibile pur di salvare le vite di tanti. La scelta della Merkel: fronteggiare la pandemia decidendo, prendendo la responsabilità di misure difficili e impopolari. Non indugiando su tutto.

Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi